Uno straccio di
artista su un muro, buttato al mondo senza alcuna riconoscenza. Appeso ad una
parete come la testa di un alce. La verità è che non c’era nessuna gioia quando
quell’artista fissava quella mucchio di pennellate. L’ipocrisia. Il vero è che
sol la morte dia fin a un ciclo che rende l’uomo grande, rispettato, ammirato.
Quei colori, su quella tela. Quegli schizzi su quel quadernino. Tutto oro ora. Il
vizio, la polmonite, la sifilide, la depressione, il suicidio. Una vita è
quanto costa la vostra eternità, non sia il prezzo di un biglietto. Quei
colori, su quella tela. Una vita compressa in pochi anni e sentimento ad abbondare.
Nessun commento:
Posta un commento