Negli ultimi tre giorni ho effettuato una piccola analisi delle principali testate giornalistiche europee, nelle quali ho chiaramente riscontrato la carenza di giudizi bipartisan, o meglio dire imparziali.
Se la critica è ancora un presupposto necessario per la redazione di un articolo, lo stesso non si può però affermare riguardo alla neutralità con cui esso viene scritto. Preoccupante ma parzialmente comprensibile è la paura che dilaga nell'Eurozona, si parla di spread in rialzo, di borse in calo e di tanti "se", trascurando in alcuni casi i fatti concreti che ancora non esistono e dando spazio ai mormorii. Il solito fare notizia, il solito non informare.
"El Paìs" in Spagna mostra apertamente la propria devozione al leader della coalizione del centro-sinistra Pierluigi Bersani, "Bersani, un leader serio che non illude" recita un titolo del 26 febbraio alle 21:26. La testata spagnola non perde inoltre occasione per sminuire l'ex premier Mario Monti e i risultati della propria coalizione, "Mario Monti, dall'esito tecnico al fracasso politico" è il titolo dedicatogli. Traspare in queste parole l'assenza di relatività, secondo la quale un 10% non sarebbe determinante in presenza di una coalizione di maggioranza assoluta ma al contrario lo è e come, in una composizione parlamentare frammentata, che tutto riflette fuorché un sistema bipolare. Le parole più dure, indubbiamente eccessive e sbilanciate, non toccano questa volta il cavaliere, ma bensì il padre del movimento 5 stelle Beppe Grillo. "Anarcofascismo, antisistema" è l'articolo delle a lui dedicato, in cui si elencano addirittura le similitudini tra il comico-politico ed il duce. Critiche pesanti che non rispettano di sicuro la formula del "giudizio in itinere".
Il giornale "Aftonbladet", numero uno in Svezia non sembra dedicare poi tanta attenzione alle vicende politiche italiane, unico articolo in prima pagina ma in secondo piano dice "L'Italia mostra il collasso della destra", in cui il voto degli italiani viene definito più volte voto di protesta. Sono poi riportate alcune descrizioni generali dei risultati elettorali e del rischio di ingovernabilità, un mini articolo che parla della provenienza dei voti di M5S, infine un paragrafo più corposo parla del comico genovese, delle sue affermazioni e di come egli abbia conquistato la fiducia degli elettori.
In Inghilterra incuriosisce il The Guardian, dove un articolo di Simon Jenkins dal titolo "Le buffonate di Beppe grillo potrebbero scuotere il sistema europeo" sostiene che l'Italia sarebbe avvantaggiata in caso di uscita dall'EU, alla quale seguirebbe una ripresa economica. Il Financial Time con il titolo "l'Italia fa un passo nell'ignoto" risulta essere abbastanza imparziale, limitandosi ad un'analisi della situazione e ad una presentazione delle possibilità future, uno dei lettori commenta così: "un'analisi imparziale da parte del FT". Non fa altrettanto il The Times che colpevolizza Grillo per l'ingovernabilità del paese, e si impegna a metterlo in cattiva luce citando alcune delle sue battute. Si legge inoltre quanto segue: "Ci si aspettava una vittoria di Luigi Bersani con un discreto margine, risultato mancato a causa della doppia sfida populista Grillo-Berlusconi."
La Germania mostra chiaramente il suo sconforto per i risultati del proprio pupillo Mario Monti, ciò è comunque comprensibile visti gli sforzi dell'ex premier di andare in contro alle necessità dell'economia "Europeo-germanica". Inferocito e privo di razionalità il Der Spiegel, un articolo intitolato "Giallo elezioni in Italia, vince la rabbia di Grillo" scrive: Grillosconi inscena politca in qualità di "one-man-show", è un po come la politica alla Berlusconi, grosse promesse e battute taglienti. Sempre la stessa testata intitola un articolo "Giallo in Italia: sistema elettorale che è un porcile" come facilmente intuibile, qui viene messo in discussione il nostro sistema elettorale. Die Zeit pare essere più cauto nella critica, più informazioni, meno attacchi nonostante le miriadi di paure. Richiama l'attenzione un paragrafo di un giornalista che riporta un'esperienza vissuta a Milano in questi giorni, riguardante un giovane che leggendo il giornale esultava per un risultato sportivo, il titolo è: "Come possono gli italiani essere così imbecilli". Una testata giornalistica di un certo prestigio dovrebbe indubbiamente prendere le distanze da delle affermazioni simili.
Il quotidiano del sud Germania Sueddeutsch attacca incessantemente Silvio Berlusconi, ogni articolo presenta di fatto la sua foto. Un articolo si intitola "Governa il Populismo, le grida e le bugie" nonostante il tono forte qua si attaccano solo moderatamente i leader di pdl e m5s.
Dopo questo piccolo excursus tra le sfaccettature della stampa europea vorrei dedicare un'ultima attenzione ad i lettori degli articoli citati, ed ai commenti da loro lasciati. Contrariamente alle diverse posizioni assunte dai principali quotidiani esaminati comprendenti Spagna, Germania, Svezia e Inghilterra, la maggior parte degli elettori, al di fuori di quelli tedeschi sembrano intravedere uno spiraglio di luce nei risultati elettorali italiani, che se non altro prospettano un cambiamento, ovunque si legge di una "Terza Repubblica".
Riassumendo troviamo una Svezia imparziale e quasi disinteressata, una Spagna ed un'Inghilterra che appoggiano incondizionatamente il centro-sinistra, ed una Germania che appoggia il centrista Mario Monti.
Concluderei affermando nuovamente che il miglior modo per fare informazione è informare, non influenzare
27 Febbraio 2013, Berlino
Molto interessante la tua rassegna stampa analitica. Tornerò spesso a leggere i tuoi articoli e nel frattempo ti abbraccio.
RispondiEliminavalentina
Bravo Enri bell'articolo, probabilmente non ne ho letto di più imparziali neanche nelle testate italiane che hanno riportato ognuna solo articoli esteri pro o contro il proprio controllo politico! Io avevo gia letto tutti gli articoli originali e mi ero fatto la stessa identica impressione!
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